Il potere della narrazione. Storie di donne e quotidiana violenza

Di quali strumenti teorici e metodologici ha bisogno una donna che si occupa di accoglienza in un centro antiviolenza? O anche una donna che è esposta al fenomeno per via della sua professione: insegnante, assistente sociale, operatrice sanitaria. Che cosa si richiede, in termini di competenza, a questa donna che vuole rendere concreta la sua solidarietà con delle azioni che si oppongano alla violenza di genere?

Quello che si delinea è un profilo complesso, risultante da molte capacità, su cui la riflessione, in questi anni di attività, ha compiuto passi importanti. Ma c'è un aspetto basilare su cui secondo noi non c'è ancora stata tutta l'attenzione che sarebbe necessaria: la capacità di raccontare e raccontarsi e raccontarci che circola ininterrottamente tra la donna che chiede soccorso e quella che l'accoglie e poi tra questa e le altre donne che con lei sono in relazione, e poi ancora, di ritorno, verso il primo soggetto della narrazione, e poi ancora verso l'esterno... in una serie di rimandi narrativi che hanno, l'abbiamo sperimentato, uno straordinario potere.