Savino Grimaldi, detto Silvio
Savino Grimaldi, detto Silvio, era nato a Torino il 27 luglio 1927 da famiglia di origine ligure.
Il 19 luglio 1944, durante un rastrellamento effettuato da tedeschi e repubblichini in vari paesi della Valsangone compresa Rivalta, Savino venne trovato (si disse munito di armi), mentre dormiva in una piccola costruzione usata come riparo di emergenza che si trovava in un prato di proprietà di Lorenza Carignano, situata nell’area agricola precollinare detta Pra dij grij, Prati dei grilli, poco lontano dalla strada attualmente conosciuta come “Strada dei cavalli”. Il ragazzo venne condotto in paese, dove poco dopo il giovane ufficiale tedesco Alexander diede ordine di impiccarlo sulla pubblica piazza, “per dare lezione ai rivaltesi”. La guardia comunale, Vincenzo Vallino, venne mandato di casa in casa per chiamare la popolazione ad assistere all’esecuzione e quindi a vegliare la salma, che sarebbe rimasta sul posto per 24 ore, con la minaccia che, se qualcuno l’avesse portata via, per rappresaglia sarebbe stato incendiato il paese. Intervenne il parroco don Balma, che chiese ai tedeschi di salvare la vita al ragazzo, ma questi non vollero sentire ragione e non accettarono nemmeno la richiesta di fucilarlo invece che impiccarlo. Due soldati tedeschi vennero mandati a prendere la corda in una casa rurale di vicolo San Martino: avutala, nessuno dei due voleva portarla sul luogo previsto per l’esecuzione, ma poi eseguirono l’ordine e si allontanarono in fretta dalla piazza. Alle ore 12 del 20 luglio, dopo aver ricevuto i Sacramenti, Savino venne impiccato al balcone della casa di via Bocca, angolo via al Castello, alla presenza di numerosi impauriti abitanti. Da ultimo a Savino venne sparato il colpo di grazia. In piazza vennero fatti portare dei banchi dalla chiesa parrocchiale e fino alle ore 12 del giorno successivo i rivaltesi dovettero vegliare la salma del ragazzo. Ottenuto il permesso, il corpo di Savino venne pietosamente ricomposto in una semplice bara da suor Debora Comolli e quindi sepolto nel cimitero di Rivalta alla presenza della sorella Elisabetta.
Da Rivalta e la Resistenza, Gino Gallo