Terra Madre - Edizione 2014

Ma quando arrivano? Ma sono già qua? Dubbi e domande da parte delle famiglie trepidanti, in attesa del loro delegato e finalmente, dopo la cerimonia di apertura, eccoli arrivare al bus numero 11 loro assegnato, stanchi per la giornata lunghissima, ma sorridenti!! Sul pass che hanno appeso al collo c’è il mio nome con il mio numero di telefono ed io ne sono orgogliosa, perché sono i nostri delegati: 22 persone che arrivano dall’Africa, a dispetto dell’ebola e delle paure che hanno seguito la sua diffusione. Arrivano un po’ alla volta, mi accerto che ci siano tutti e poi finalmente verso casa. Sul bus avviso le famiglie che stiamo davvero arrivando e ad ogni delegato comunico il nome della sua famiglia ospitante. Sono ansiosi, attenti, qualcuno si annota il nome su un foglietto, prova a pronunciarlo in un italiano abbozzato e giù tutti a ridere! Come me, con il mio Inglese e Francese approssimativi, giù, tutti a ridere.

Inizia così l’avventura rivaltese di Terra Madre 2014. Una settimana breve, ma molto molto intensa, tanto che si instaurano rapporti stretti che dureranno nel tempo tra gli ospiti e le loro famiglie, e tra le famiglie stesse. Impariamo a conoscerci, tutti un po’ più attenti, un po’ più empatici, ancora più disponibili, nonostante piccoli ed inaspettati intoppi.

Ousseina, ospite di Claudio ed Antonietta, non si presenta al bus dopo l’inaugurazione perché impegnata senza preavviso in un convegno a Torino (sarà a Rivalta dal giorno successivo); Alfio e Ketty, Mallo e Catia ricevono i loro ospiti ElGhassem e Tate, entrambi dalla Mauritania, un giorno dopo rispetto agli altri, a notte fonda, insieme a Laura e Daniele che attendono il loro Victor, perso tra le sale dell’Oval (ed io ho il telefonino spento…); Giusi non conosce il francese ma stringe subito un affettuoso rapporto con Balde, cuoca del Niger; Antonella e Giorgio, sebbene siano rimasti senza ospite perché il delegato loro attribuito non è proprio partito dalla Mauritania, sono sempre presenti e disponibili e anche loro sono, a tutti gli effetti, famiglia di Terra Madre; Egizia e Paolo, contenti che l’abbinamento sia con Jefrey di 73 anni, perché “…di sicuro è un tipo tosto, visto che alla sua età intraprende un’esperienza del genere”; Antonella ed Igor, non solo ospitano due delegate, ma nell’ultima sera se ne aggiunge una terza; Massimo, Lella ed Elena rivedono le loro esigenze circa l’ospitalità permettendomi di dipanare un problema di abbinamento; Ornella e Sergio sorpresi ed un po’ spaventati perché il loro Delmah insiste che la domenica li lascerà già in quanto invitato a Roma da Francis (per poi scoprire che Francis è …il Papa!!).

Grazie a tutti per la grande disponibilità e la cura dimostrata verso i nostri ospiti: Melamiseli, di Guido, è da tranquillizzare continuamente perchè terribilmente ansioso; Hanan, l’ospite egiziana che non comprende nessuna lingua internazione, ha un’espressione spaventata… ma dopo due giorni la guardo, le faccio cenno di sorridere, lei riesce a distendersi un po’, e mi regala un bel sorriso; Mudiwaci dona dei prodotti del suo paese, buonissimi. Forse dorme sopra le coperte, anziché sotto le lenzuola, ma non è l’unico. Il giorno della partenza, quando lo lascio, verso qualche lacrima; il più giovane, il ventiseienne Johannes, di Paola e Roberto, ride, un po’ imbarazzato, quando gli chiedo quante ragazze ha (lui dice che è single, ma nessuno gli crede); Elizabeth, di Davide e Mari, la signora della Repubblica Centro Africana, così regale e composta; l’ospite di Federica e Valter, Mariama, membro dell’Associazione di donne di Wadata, è bellissima nel suo abito tradizionale; Margaret, di Antonio ed Elisabetta, riesce a vendere tutti i suoi bellissimi monili creati con le uova di struzzo; Usama, l’ospite di Paola e Massimo, ha portato tantissimi regali (anche per me); Esnaticontinua a scriversi su whatsapp con Rocchina e partecipa ad una lezione aperta alle medie Don Milani, insieme a Melamiseli grazie all’opportunità fortemente voluta dalle insegnanti Bertolotti e Giordanino. Rocchina ci regala poi il filmato e le foto dell’esperienza.

Durante l’evento, nonostante i tempi strettissimi riusciamo a portare i delegati alla Mole. Nel tragitto in bus da Lingotto a Piazza Vittorio, mi diverto a fare la guida turistica: al microfono illustro, in inglese ed in francese le bellezze di Torino che vediamo dai finestrini. E i delegati, soprattutto le donne, splendide nei loro abiti colorati, mi suggeriscono le parole, perché faccio confusione con le lingue e si ride tantissimo! Appena scesi, di corsa all’ascensore, prima che chiuda, Emanuele e Catia hanno già acquistato i biglietti e tutti su per una vista spettacolare di Torino. I nostri amici africani apprezzano tantissimo, domandano e scattano foto. Prima di andare in pizzeria alcuni ritornano verso Piazza Vittorio accompagnati da Mari, Federica P., Emanuele e Catia per uno sguardo alla Gran Madre, dal ponte sul fiume Po, sulla Piazza Vittorio strepitosa.

E che dire di Silvia e Fabio? La loro grande generosità ci permette di trascorrere una serata magnifica presso la loro dimora, la Cascina Romana. Siamo in tantissimi, più di centoventi persone, tra delegati, famiglie, giunta e consiglieri comunali, i sei africani richiedenti asilo residenti nel nostro Comune, i rappresentanti del Filo d’Erba, di Rivalta IncontriCinematografici e di M.I.O. Domani Questi ultimi, instancabili ed organizzatissimi, raccolgono video interviste dei delegati, i quali a turno e spontaneamente raccontano la loro storia. La Pro Loco ha preparato un buffet ricco e squisito e la serata si snoda attraverso vari momenti in un’atmosfera di festa. Il Sindaco Mauro Marinari e l’assessore Gianna De Masi ringraziano e salutano ogni delegato ed ogni famiglia ospitante regalando loro un ricordo: cioccolatini di Vacchieri, biscotti di Calosso e bandiera della Pace agli ospiti, un libro del Comitato anti razzismo di Saluzzo (scelto per contribuirne al sostegno) alle famiglie. Mari e Federica R. traducono con competenza gli interventi (sapessi io le lingue così!)

E poi la partenza, una notte supplementare dopo, rispetto al programma iniziale. In men che non si dica riusciamo ad organizzare le auto per accompagnare i nostri amici con i loro mille bagagli: gli egiziani a Caselle, Davide e Mari pensano in autonomia alla loro Elizabeth la quale parte da Porta Susa, tutti gli altri li portiamo all’Oval.

E’ triste salutarli, fra tutti noi emerge un pensiero comune, ben espresso dai figli di Grazia ed Emanuele, preoccupati per il futuro di Norman “…chissà se lo rivedremo…”

Si è svolta così l’esperienza rivaltese dell’edizione 2014 di Terra Madre, da Mercoledì 22 a martedì 28 Ottobre. Un percorso che in realtà è cominciato molto prima, con la serata organizzata dal gruppo di volontari M.I.O. Domani, che si è svolta al Mulino il 10 ottobre, inerente l’agricoltura di Rivalta ieri e oggi, con degustazioni a cura di Antichi Sapori del Mulino, di Marco Vacchieri, di Sara Droetto e della Pasticceria Calosso; per proseguire poi il 17 ottobre con la proiezione del film Il vento fa il suo giro in Biblioteca a cura del nascente cineforum Rivalta Incontri Cinematografici. Durante la permanenza dei delegati, domenica 26, si è svolta la serata di degustazione della cioccolata Pacari, Ecuador (per una produzione etica, biologica e biodinamica) nella Cappella del Monastero, curata da Marco Vacchieri. C’è stato anche un “dopo Terra Madre” il 27 novembre, quando abbiamo avuto l’onore di ricevere Carlo Petrini, alle 18 al Mulino.

Voglio ringraziare l’Amministrazione Comunale, il Sindaco, l’Assessore De Masi, l’Ufficio Cultura, nello specifico Stefano e ringrazio anche i due autisti che si sono alternati alla guida del bus della ditta Martoglio, Lino e Orazio, i quali si sono completamente resi disponibili affinché si svolgesse tutto alla perfezione.

E ringrazio ancora voi, splendide famiglie di Terra Madre, perchè è solo per merito Vostro se anche questa edizione di Terra Madre ci ha regalato momenti indimenticabili!

Fiorella Di Lorito (Coordinamento Rivalta di Torino per Terra Madre 2014)