Stato dei lavori e previsioni
Stato dei lavori
Il solo cantiere attivo in Italia è, dal 2012, quello de La Maddalena nel territorio del comune di Chiomonte. Il tunnel, detto geognostico, serve ufficialmente per “conoscere la struttura della montagna”, come si legge sul sito della società Tunnel Euralpin Lyon Turin (TELT). Una volta finito dovrebbe fungere da via di accesso al cantiere del tunnel transfrontaliero o di base e poi da galleria di sicurezza e per la manutenzione dell’opera principale. Lo scavo è giunto alla lunghezza di 7020 metri sui 7500 appaltati. TELT ha deciso di rinunciare a scavare gli ultimi 480 metri e ha dichiarato concluso il lavoro il 22 febbraio del 2017.
In Francia
Mentre la Francia ha esplicitamente rinviato a dopo il 2030 l'eventuale costruzione della propria tratta nazionale (Saint Jean de Maurienne-Lyon) l'Italia ha fatto una scelta diversa, dettata dalla
carenza di fondi destinati alla realizzazione delle infrastrutture in seguito alla perdurante crisi economica: a partire dal 2013 governo e promotori del Tav Torino-Lione hanno proposto una realizzazione della nuova linea nel nostro Paese per fasi successive, ipotizzando da oggi al 2030 solo alcuni lotti costruttivi parziali. Ecco le implicazioni di tale ridimensionamento.
Tratta internazionale
Il progetto definitivo di Ltf-Telt per la porzione italiana, approvato dal Cipe nel febbraio 2015, accorcia del 50% il tracciato di binari nuovi previsto in origine. Ci si attesterebbe in sostanza sulla costruzione del mega-tunnel di base, sulle opere accessorie nella piana di Susa (tra le quali la stazione internazionale), sulla successiva galleria fino a Bussoleno dove i nuovi binari si raccorderebbero alla linea esistente nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria. Per la restante parte del percorso ci si affiderebbe all'utilizzo della ferrovia storica opportunamente adeguata, con quali modalità non è dato sapere. Tempi immaginati: dal 2017 al 2030.
Tratta nazionale
In assenza di un progetto approvato è l’Osservatorio tecnico a ridimensionare l’opera proponendo i lotti da realizzare in una prima fase: l'ipotesi, via via limata negli anni (la più recente è del luglio 2016) prevede soltanto la costruzione della galleria sotto la collina morenica tra Buttigliera Alta e Rivalta, e il successivo raccordo all’interporto di Orbassano. Per le altre parti si ricorrerebbe alle linee esistenti, compreso il passante del nodo di Torino, anche qui con gli opportuni adeguamenti ma con la rinuncia al sottoattraversamento dell’area ovest di Torino in galleria a tre livelli. I tempi immaginati sono dal 2018 al 2030 ma per passare dalle ipotesi dell’Osservatorio all’apertura dei cantieri bisognerà attendere la concreta progettazione di Rfi-Italferr.
tratto da Il punto sulla Torino-Lione: marzo 2017