Informazioni e regolamenti

In questa pagina potete trovare alcune norme e regolamenti legate all'assunzione dei pasti in orario scolastico.

Regolamento per il servizio di refezione scolastica e collettiva

Norme di funzionamento
Commissione di controllo Ristorazione scolastica

Si rimanda a quanto previsto dal vigente "Regolamento per il servizio di refezione scolastica e collettiva", approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 56 del 13/07/2022

I menu verranno predisposti dalla dietista, dall’Ufficio preposto al servizio insieme ai Membri della Commissione Controllo mensa nelle riunioni che verranno appositamente indette e sottoposto al parere dell’ASL di competenza. In caso di mancato approvvigionamento o per altre esigenze tecniche, l’Ufficio preposto si riserva la facoltà di variare i menu predisposti.

Le richieste di diete personalizzate per motivi di salute dovranno essere presentate corredate da certificato medico, l’Amministrazione Comunale si impegna a porre in atto tutti quegli interventi che possono garantire l’adempimento di tutte le norme dietetiche richieste.

Il menu è stato predisposto insieme alla Commissione Mensa, approvato dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell'ASL, è suscettibile di variazioni dovute a problemi tecnici (assenza del personale o ritardi nelle forniture delle derrate alimentari).

Per presentare segnalazioni e reclami relativi al servizio mensa, accedi alla sezione Modulistica Mensa

Alimenti portati da casa: norme sanitarie
Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione - ASL TO3

Il pasto fornito dai genitori e consumato dai bambini a scuola costituisce un’estensione dell’attività di preparazione alimentare famigliare autogestita, senza intervento di terzi estranei al nucleo famigliare come invece è nel caso della ristorazione collettiva in cui i fornitori di alimenti sono Imprese Alimentari esterne). Pertanto è un’attività non assoggettata alle imposizioni delle vigenti normative in materia di igiene dei prodotti alimentari e delle imprese alimentari e relativi controlli ufficiali (reg. C.E. n.178/2004, C.E. n. 852/2004 n. 882/2004), non è soggetta a forme di autorizzazione sanitaria né a forme di controlli sanitari, e ricade completamente sotto la sfera di responsabilità dei genitori del bambino.

A questo proposito, si precisa che, nell’interesse primario della salute dei bambini è essenziale che vengano assicurate idonee condizioni igieniche degli alimenti consumati, ed il giusto apporto di nutrienti e calorie, e che le famiglie assumano piena coscienza e piena responsabilità di questi due fattori.

Se infatti i pasti forniti dalle Ditte gestrici della refezione scolastica sono attentamente controllati per garantire sia la sicurezza igienica (in tutte le fasi, dalla produzione al trasporto fino alla consumazione) che il corretto equilbrio nutrizionale, nel caso di consumo di pasti preparati a casa sia la preparazione che il trasporto e la conservabilità dei cibi, come anche il loro apporto nutrizionale, risultano rientrare nelle competenze e responsabilità che si assumono i genitori.

Dal punto di vista della sicurezza igienica, dovranno essere utilizzati esclusivamente alimenti non deperibili (cioè alimenti che non abbiano necessità di essere conservati in frigorifero), in grado di sostare per alcune ore a temperatura ambiente all’interno di zaini o cartelle o borse. Dovranno essere anche adeguatamente protetti in idonei contenitori o involucri per evitare la contaminazione dell’ambiente esterno e di sostanze non alimentari. L’uso di alimenti deperibili espone i pasti (conservati a temperatura ambiente per ore) ad un significativo rischio di alterazione, con pericolo di proliferazione di batteri responsabili di malattie gastrointestinali anche severe. L’uso di borse termiche con ghiaccio sintetico all’interno (“siberini”) non può essere sostituivo di un’apparechiatura frigorifera e non può garantire il mantenimento di una costante e corretta temperatura fredda di conservazione per un tempo prolungato.
Dovranno essere fornite ai bambini anche adeguate tovagliette su cui poggiare gli alimenti durante il consumo, in modo da non essere posti a diretto contatto con le superfici dei banchi/tavoli.

Risulta poi fondamentale, per una questione di sicurezza, che non vi sia promiscuità nel consumo degli alimenti: non si dovranno verificare occasioni in cui i bambini che consumano i pasti della Ditta mangino anche alimenti “fatti assaggiare” dai bimbi che portano i pasti da casa, e viceversa non si dovranno verificare occasioni in cui i bambini che portano pasti da casa si scambino alimenti o assaggi tra loro.

La promiscuità nel consumo tra gli alimenti è un pericolo in caso di allergie e intolleranze alimentari, nel caso bambini allergici e/o intolleranti finiscano col venire a contatto o peggio consumare cibi di compagni non controllati per quanto riguarda le sostanze responsabili di intolleranza e/o allergia. Inoltre la promiscuità nel consumo di alimenti renderebbe impossibile effettuare l’indagine epidemilogica sui pasti del servizio mensa nel caso dell’insorgenza di disturbi di salute alimentari.

Per quanto riguarda l’apporto nutrizionale degli alimenti portati da casa, è fondamentale per la salute e il corretto sviluppo dei bambini che vengano dati pasti che consentano l’equilibrio degli apporti calorici e di nutrienti, volto a promuovere una crescita sana dei bambini e dei ragazzi, in conformità con le vigenti indicazioni in ambito nutrizionale.

Gli studi sull’argomento indicano che nel nostro Paese sono diffuse situazioni di malnutrizione sia per difetto, sia per eccesso. Entrambe possono rappresentare dei rischi per la salute dei bambini. La situazione di malnutrizione per eccesso più rappresentata è l’incremento ponderale, che attualmente coinvolge un bambino su 5 nella nostra ASL.

L’obesità nei bambini non va trascurata perché spesso persiste anche dopo lo sviluppo (circa il 70% dei bambini obesi nella scuola primaria resta tale in età adulta) esponendo a rischi di pressione alta, ipercolesterolemia malattie del cuore, dei vasi diabete, e di alcuni tumori. Ma non mancano le malnutrizioni per difetto: il documento LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana IV revisione) redatto dalla Società Italiana di nutrizione Umana nel 2014 indica infatti che apporti sbilanciati di nutrienti sono causa di carenze di ferro nel 19% degli adolescenti e che i bambini e i ragazzi assumono due terzi dei fabbisogni di calcio.

Le conseguenze di uno stato carenziale di ferro sono sintomi quali stanchezza, cefalea, irritabilità, che si ripercuotono negativamente sul rendimento scolastico del ragazzo. Anche lo sport e le quotidiane attività sono rese molto più faticose da questa condizione di deficit. Così pure un apporto carente di calcio può non garantire un’adeguata crescita e consolidamento della struttura ossea, predisponendo a un maggior rischio futuro di osteoporosi e fratture.

Dott.ssa Fiorella Vietti
Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
ASL TO3