Torre Civica

XIV - XIX secolo

La Torre Civica, detta dai rivaltesi cioché mot (campanile mozzo), costituiva uno dei tre accessi al ricetto medievale. Posta nel punto più alto del perimetro fortificato controllava da occidente l’asse viario est-ovest del nucleo urbano. Gli altri punti di ingresso erano costituiti dalla Porta del Rivellino a sud-est, ancora visibile all’inizio della via Bianca della Valle, e dalla Porta di S. Giovanni ad est, localizzata presso la chiesa parrocchiale e oggi scomparsa.

Provvista originariamente di porta ad ante, aveva probabilmente un coronamento merlato ed era aperta sul lato interno al ricetto. La diversa tessitura muraria, a “spina pesce” con listature in cotto sui tre lati esterni e a sacco sull’interno e sulla parte terminale, ne sottolinea le diverse fasi costruttive.

Il fronte occidentale è stato rafforzato, in età moderna, da scarpe in muratura. Ha pianta quadrangolare, con volta a botte sull’asse di passaggio, ingresso laterale e piani di orizzontamento lignei, comunicanti con scala interna.

La Torre non possiede elementi architettonici di rilievo. Gli accenni di decorazione sono dati dalle fasce decorative in cotto che corrono a due terzi di altezza e sotto il coronamento. Ai lati del fronte occidentale si notano gli attacchi delle mura del ricetto.

La copertura attuale, realizzata nell’800, è a padiglione, con coppi su struttura lignea. La cella campanaria ospitava, dal 1874, l’orologio e le due campane, poi trasferite, nel 1934 nel campanile della Parrocchia. La loro preziosa funzione di scansione del tempo, del lavoro e della festa del borgo, continua, grazie all’unica campana dorata, dono dell’ing. Vittorio Giovanni Sclaverani, che ancora oggi rintocca le ore.

La Torre Civica di Rivalta di Torino