Il Mugello è una trapunta di terra. A piedi da Barbiana a Monte Sole

Simona Baldanzi

Ero stanca del Mugello, di questa terra-cantiere che si trasforma per rimanere sempre come è. Una terra di transito, stronza, senza carattere. Non ne potevo più di difendere qualcosa senza colonna vertebrale. Difenditi da sola. Questo, alla fine, le volevo dire, andandomene, come quando si sbatte la porta e si dicono cose forti e ridicole. Poi ci torni, vinta. La terra ti sta sotto le unghie, ti sta negli occhi e non va via. Decidi pure di fartela a piedi, di stare con lei per interi giorni di fila. Le chiese, i boschi, la scuola di don Milani e la tomba di Dossetti, le torri e gli orologi, le burraie e le cave, i morti di guerra e sul lavoro, i mobilifici e le fabbriche dismessi, le colline di tanti verdi che mi calmano, le montagne che paiono dorsi di animali preistorici. Riecco il Mugello. Un passo alla volta.

Simona Baldanzi è nata a Firenze e vive nel Mugello. Ha esordito con Figlia di una vestaglia blu (Fazi 2006), Premio Miglior Esordio di Fahrenheit Radio3 Rai, Premio Minerva Letteratura di Impegno Civile e finalista al Premio Viareggio Repaci, al Premio Fiesole Narrativa under 40 e al Premio Chianti. Ha pubblicato poi il romanzo Bancone verde menta (Elliot 2009) e l’inchiesta Mugello sottosopra. Tute arancioni nei cantieri delle grandi opere (Ediesse 2011).
Suoi racconti sono appari su quotidiani e antologie, fra le quali Padre (Elliot 2009), Decameron 2013 (a cura di M. Vichi, Felici 2013) e Toscani Maledetti (Piano B 2013).