La Costituzione raccontata ai bambini

Anna Sarfatti

Tutto si può! Per esempio, proporre ai bambini una prima conoscenza della Costituzione, fondamento della nostra Repubblica, abbecedario del cittadino. Generalmente noi insegnanti di scuola primaria ci accontentiamo di dare alcune informazioni generali sull’esistenza della Costituzione e della sua articolazione, a volte ne proponiamo in lettura alcuni principi fondamentali.

Pensiamo che i bambini avranno tempo per approfondire questioni così complesse, che sia compito della scuola media affrontare la Costituzione, e che se proprio vogliamo far confrontare i bambini con un documento, è meglio presentare la Convenzione dei diritti del fanciullo, che li riguarda direttamente ed è scritta con linguaggio più semplice.
La pensavo così anch’io fino a quando non ho affrontato con i miei alunni di scuola primaria il tema dei diritti dei bambini leggendo prima la Convenzione, poi i principi fondamentali della Costituzione. Nel corso dell’esperienza i bambini hanno incontrato un avvocato, che ha risposto ai loro dubbi e hanno aiutato a puntualizzare e approfondire quanto si andava elaborando.

Due momenti di questi incontri mi hanno colpito in maniera particolare. Il primo è stato quando l’avvocato ha spiegato “Nel 1948 nasce la Carta Costituzionale e vengono enunciati i diritti fondamentali riferiti agli adulti”.
I bambini si può dire che “rientrano dalla finestra” attraverso gli articoli 29 e 30 che riguardano il diritto alla famiglia. Ma il soggetto della Costituzione sono i cittadini…” E Niccolò è intervenuto dicendo: “Ma i bambini sono cittadini!”
Il secondo è stato quando, illustrando la Convenzione dei diritti del fanciullo, l’avvocato ha detto: “Prima della Convenzione si riteneva che voi foste portatori non di diritti ma di interessi, invece ora siete portatori di diritti, definiti non più minorenni ma fanciulli…” E Melania ha commentato: “Quindi siamo importanti!”
Sono queste due affermazioni, siamo cittadini e siamo importanti, che mi hanno commosso e che hanno agito sulla mia coscienza come sassi in uno stagno.
Quello con i bambini è stato un lavoro entusiasmante, costruito strada facendo, e ci ha fatto capire quanto con loro ci si possa spingere lontano, a patto di condividere la motivazione, l’interesse per l’oggetto di studio, il piacere del confronto, anche intergenerazionale.

Così ho ripensato i miei pregiudizi e, spinta anche dalle considerazioni di chi vorrebbe vedere la scuola più attiva nella formazione del cittadino, ho provato a realizzare un adattamento del testo costituzionale per i bambini.
Ho pensato a una raccolta di filastrocche perché suggeriscono l’idea di gioco, e obbligano chi scrive a fare ritmo ai pensieri e non cedere alla retorica o alla monotonia.
Insieme ad altri, esperti di diritto, esperti di bambini, e inesperti ma appassionati al progetto, abbiamo scelto gli articoli più significativi per i bambini, evidenziando i punti che ci sembravano più importanti. In alcuni casi abbiamo ritenuto di poter sintetizzare più articoli in un’unica filastrocca.

Per rendere quest’opera di piacevole lettura, e tuttavia quanto più possibile fedele allo spirito del testo costituzionale, ho utilizzato due diversi modelli di filastrocca. Ci sono quelle che trattano gli articoli più difficili da spiegare e sono più fedeli al testo e meno giocose e altre che concedono più spazio ala gioco poetico e racchiudono in pochi versi, quasi un flash, il tema dell’articolo considerato.
Il racconto degli articoli è affidato a una maestra, al femminile perché ormai ci sono pochissimi maestri nelle scuole dei primi ordini; il commento a un bambino.
Maestra e bambino per suggerire personaggi in cui identificarsi, e in cui io per prima mi sono identificata, ma anche per dar conto di quel dialogo quotidiano e ininterrotto che rende la scuola luogo speciale di relazione e di confronto.
Del resto i destinatari di questo lavoro sono maestri (o genitori) e bambini, perché ritengo necessaria la mediazione di un adulto che commenti i testi delle filastrocche, li ampli, li riporti alle esperienze del singolo o del gruppo, e infine li raffronti con gli articoli della Costituzione appositamente riportati in appendice.
I bambini imparano molto osservandoci. Noi (familiari e insegnanti) trasmettiamo col nostro comportamento ai bambini i principi e i valori cui ci ispiriamo. Ragionando di principi della Costituzione, saremo tanto più efficaci e credibili quanto più consentiremo ai bambini di riconoscere una coerenza tra come ci comportiamo e quello di cui parliamo. In quel caso, l’incontro con la Costituzione potrà davvero essere l’occasione per riflettere insieme a un livello più alto sulle nozioni di giustizia, uguaglianza, rispetto e libertà, e per far nascere nei bambini una prima consapevolezza del proprio ruolo di cittadini.